Fine anni ’60. Il poco meno che venticinquenne Milo Manara, assistente dello scultore spagnolo Miguel Berrocal, scopre il mondo del fumetto, un mondo che aveva pressoché ignorato nell’infanzia e nell’adolescenza. È proprio il caso di dirlo: cherchez la femme… e non solo perché Manara si avvicinò al fumetto grazie alla moglie francese di Berrocal, ma anche perché fu la lettura di quel primo fumetto, con protagonista Barbarella, che fulminò il giovane Milo sulla strada di Damasco.
“Quando lessi Barbarella, scoprii, nello stesso istante, un mondo intero fatto per me, per le mie speranze e per il mio lavoro. In quel momento, decisi che quello era il lavoro che avrei fatto, che avrei fatto solo quello, nella mia vita…”
Questo dice Manara, riguardo quel momento che cambiò per sempre la storia del fumetto italiano. Ma il giovane Milo, nato a Luson (BZ), il 12 settembre 1945 aveva già una lunga esperienza nel mondo dell’arte.
A dodici anni, per aiutare la famiglia, Manara realizzava pannelli decorativi su commissione. Poi: il diploma in un liceo artistico privato, l’iscrizione alla facoltà di architettura di Venezia, Berrocal. E poi, finalmente, il fumetto: un medium che, discostandosi dall’unicità dell’opera d’arte grazie la produzione in serie, rende i disegni simili alla letteratura, più accessibili a tutti grazie a prezzi contenuti, che tramuta in realtà i sogni di una retribuzione più onesta e aderente a quella del resto della società, rispetto alle malie dell’arte accademica.
Il resto, come si dice, è storia. Si inizia nel 1969 con le storie erotico-poliziesche sulla collana “Genius”, seguito da “Jolanda de Almaviva”, il cui successo permette a Manara di accantonare gli studi universitari. Segue una lunga, lunghissima serie di successi, tra cui: “La Parola alla Giuria”, con Mino Milani; “Un Fascio di Bombe”, con testi di Alfredo Castelli e Mario Gomboli; “Il Borghese Rivoluzionario”; alcune storie per “L’Histoire de France en Bandes Dessinées”, “La Decouverte du Monde” e “L’Histoire de la Chine” per la Larousse; “HP e Giuseppe Bergman”.
Negli anni ottanta, Manara continua a pubblicare ottimi disegni e opere (“La Storia d’Italia a Fumetti”; “Il Gioco”; “Tutto Ricominciò con un’Estate Indiana”; “El Gaucho”; “L’Uomo di Carta”; “L’Uomo delle Nevi”; “Il Profumo dell’Invisibile”), ma la decade è importante soprattutto per l’avvio della collaborazione con Federico Fellini, che porterà alla realizzazione di “Il Viaggio a Tulum” e, soprattutto, a “Il Viaggio di G. Mastorna detto Fernet”, oltre che naturalmente ai manifesti indimenticabili dei film “Intervista” e “La Voce della Luna”.
Negli anni novanta continua l’attività a tutto tondo con lavori d’illustrazione per il “Cristoforo Colombo” di Enzo Biagi, per la raccolta di racconti “El Fuego y la Entrañas” di Pedro Almodovar, per la raccolta di racconti di erotismo e fantascienza “Fantasex”, ed ancora: “Kamasutra”; “L’Asino d’Oro”; “Ballata in Si Bemolle”; “Rivoluzone”; “Tre Ragazze nella Rete”. Il decennio si chiude con “Le Avventure Metropolitane di Giuseppe Bergman”, una riflessione sull’arte all’inizio del nuovo millennio, attraverso il ricordo di tre amici scomparsi: Andrea Pazienza, Federico Fellini ed Hugo Pratt.
Negli anni duemila iniziano le collaborazioni con le case editrici americane: per la DC Comics/ Vertigo realizza “Desiderio” nel volume “Sandman – Notti Eterne”; per la Marvel, insieme a Chris Claremont, nasce “X-Men: Ragazze in Fuga”. Escono anche “46”; “Gli Occhi di Pandora”; “Il Pittore e la Modella”; “I Borgia” (su testi di Alejandro Jodorowsky).
Sempre nel corso del nuovo millennio, Manara diversifica la sua attività, diventando consulente per campagne pubblicitarie (Chanel, Sisley, Fastweb, Eminence, Permaflex, Yamamay, eccetera), e contribuisce alla realizzazione di progetti multimediali per internet o cd-rom come “Gulliveriana”. Dal 2008, grazie ad un accordo esclusivo con Napoli COMICON, le sue tavole vengono apprezzate in numerose mostre internazionali che lo portano dal Brasile, alla Francia, alla Germania, al Belgio, alla Polonia, alla Norvegia e alla Corea del Sud… ed ora è a Bari, al BGeek 2015.