Manifest Destiny 1 – Recensione

Manifest Destiny 1 – Recensione

Manifest Destiny, serie scritta da Chris Dingess e disegnata da Matthew Roberts il cui esordio negli USA risale al 2013, è una delle opere di maggior successo della Skybound, etichetta creata nel 2010 da Robert Kirkman all’interno di Image Comics. In Italia le avventure del Capitano Meriwether Lewis e del Sottotenente William Clark sono pubblicate da saldaPress che, dopo la pubblicazione di due volumi brossurati che raccolgono i primi dodici numeri della serie originale, decide di portare in edicola e fumetteria una versione più snella ed economica di Manifest Destiny, in un’operazione che riproporrà nello stesso formato, a partire da marzo 2016, alcune delle principali serie targate Skybound.

Siamo nel 1804 e l’allora Presidente degli Stati Uniti d’America, Thomas Jefferson, vuole ampliare i confini della nazione americana grazie ad una spedizione che ne esplori la frontiera occidentale. Supportato dalla sua ideologia illuminista, Jefferson voleva instaurare nelle selvagge lande degli indiani una nuova civiltà, più progredita e moderna, che soppianti le precedenti. L’avanzata della nascente cultura a stelle e strisce era ineluttabile (come il destino che attende ognuno di noi) e manifesta (evidente) e poco importava se a pagarne le conseguenze saranno i nativi americani, uccisi o cacciati dalle proprie terre. Il compito di avviare l’espansione viene assegnato al Corpo di Esplorazione al cui comando troviamo, appunto, il Capitano Lewis e il Sottotenente Clark. Ai servizi del duo una squadra di volontari e mercenari, di certo un’accoppiata non facile da tenere a bada. Lungo il tragitto che li divide dalla prima tappa del loro viaggio, La Charlette, i nostri esploratori si accorgeranno di non dover fare i conti solo con le popolazioni autoctone ma anche con strane creature simili a dei minotauri e zombie vegetali.

Il tradizionale fascino dei romanzi di avventura, degli esploratori pronti ad affrontare il mistero e l’ignoto, si intreccia ben presto con vicende horror, fantastiche, capaci di mettere i brividi anche al più impavido dei soldati. La narrazione viene condotta in prima persona da Lewis e questo espediente narrativo permette una maggiore immedesimazione del lettore nella storia che scorre veloce, ricca di tensione e pathos. I cali di tensione sono veramente pochi e la paura è pronta a sbucare ed assalirci in ogni momento e da ogni dove. Ma la bravura di Dingess non è solo quella di saper miscelare generi diversi in maniera ottimale. L’autore è abile anche nella riuscita caratterizzazione dei personaggi, non solo i protagonisti ma anche i comprimari presenti nel cast. Clark e Lewis incarnano i due volti del nascente nazionalismo americano che spinge i suoi fautori ad affrontare ogni ostacolo, di qualunque tipo, anche se le avversità hanno il volto e le fattezze di mostri o zombie. La sete di conoscenza di Lewis è supportata dal suo rigore scientifico e questo gli permette di tenere a freno la sua natura più fragile, dubbiosa, paurosa; Anche Clark vive le sue paure, dettate sia dal viaggio che dal mantenere unita una squadra molto pericolosa, ma le nasconde sotto una corteccia fatta di disciplina e abnegazione, caratteristiche queste confacenti ad ogni buon soldato. Ma anche i comprimari hanno una loro storia che riesce ad emergere in questi primi due capitoli della serie, e le sorprese di certo non mancheranno.

L’ottimo impianto narrativo è supportato da una prova al tavolo da disegno di Roberts eccezionale. Lo stile del disegnatore ben si adatta a questo tipo di narrazione, e il suo tratto realistico che sovente sfocia nel cartoonesco accompagna le diverse fasi dello storytelling. Sia nelle fasi più concitate che nei primi piani le sue anatomie sono dinamiche e cariche di tensione, mantenendo sempre una forte espressività ed una cura dei dettagli. Ma Roberts è anche bravo nel lasciar correre la sua fantasia quando si tratta di delineare paesaggi esotici e anatomie di mostri mitologici. La tavola mantiene sempre uno schema regolare con un numero di vignette variabile per pagina. Questa scelta permette all’artista di accavallare spesso le immagini ed imprimere maggior thrilling al racconto e, al contempo, di realizzare inquadrature a tutta pagine che consentono di rifiatare un attimo. I disegni di Roberts sono accompagnati dai colori di Owen Gieni, mai invadenti e sempre carichi di un’intensa espressività.

Entrate a far parte anche voi del Corpo di Esplorazione di Clark e Lewis, e lasciatevi catturare dal fascino dell’avventura. Siate pronti, però, che presto sarete costretti ad affrontare ogni tipo di minaccia. È destino manifesto che Manifest Destiny vi conquisterà sin dalla prima lettura.

Pasquale Gennarelli

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  • TITOLO: Manifest Destiny
  • EDITORE: saldaPress
  • TESTI: Chris Dingess
  • DISEGNI: Matthew Roberts
  • COLORI: Owen Gieni
  • COPERTINA: Matthew Roberts
  • FORMATO: 17X26 cm, brossurato, 48 pp., colori
  • PREZZO: 4,30 €
  • DATA D’USCITA: novembre 2015
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