Star Wars: La Leggenda – Capitolo 5: Il risveglio della Forza

Star Wars: La Leggenda – Capitolo 5: Il risveglio della Forza

Quando si parla del progetto Star Wars, uno degli elementi più ricorrenti è la voce secondo cui esso si sarebbe articolato in nove film suddivisi in tre trilogie e il tutto fosse chiaro sin dall’inizio nella mente di George Lucas. Pare non sia proprio così. Se certo la cronaca della nascita e caduta di un Impero Galattico non può essere materia sufficiente per un solo film, non si fa troppa fatica a trovare dichiarazioni di Mark Hamill o Gary Kurtz rilasciate all’epoca della prima trilogia per cui i film avrebbero potuto essere anche dodici!

La realtà dei fatti comunque è che, dopo l’uscita de La Vendetta Dei Sith, Lucas decide di non proseguire oltre con altre pellicole e negli anni successivi nega più volte che possa esserci anche solo una remota possibilità di un sequel di Star Wars sul grande schermo… quantomeno di un film in live-action.

Nel 2008 entra in produzione una nuova serie di animazione dedicata alle guerre dei cloni, il titolo è sostanzialmente simile al precedente, Star Wars: The Clone Wars. Dopo aver visionato i primi episodi, Lucas decide che questi hanno le potenzialità per divenire un lungometraggio che possa fungere da lancio alla serie televisiva che verrà trasmessa da Cartoon Network. I primi episodi divengono dunque un vero e proprio film pilota, la cui premiere avviene il 15 agosto 2008 suscitando tuttavia scarsi entusiasmi. Nonostante ciò, la serie debutta il 3 ottobre di quello stesso anno e prosegue per ben sei stagioni, per un totale di 121 episodi. Cartoon Network interrompe la programmazione con la quinta stagione e la sesta, volta a risolvere alcune trame in sospeso, viene trasmessa in streaming da Netflix nel 2014.

theclonewars

Fino almeno al 2010, Lucas continua a negare possibilità che escano sequel de Il Ritorno Dello Jedi, ma nel 2011 qualcosa cambia. Poiché idee per possibili seguiti dell’Episodio VI sono nella mente di Lucas – per quanto questo possa sembrare incredibile – almeno dai tempi della stesura della sceneggiatura de L’Impero Colpisce Ancora. Solo che, forse, i problemi personali derivanti dal suo fallito matrimonio e il relativamente scarso interesse dimostrato verso la seconda trilogia lo portano a un certo punto a pensare di mettere la parola fine a tutta la saga, la quale alla fine si potrebbe considerare come l’ascesa, la caduta e la redenzione finale del personaggio di Anakin Skywalker. O una soap opera sulla famiglia Skywalker, come definita in tempi recenti da Lucas stesso.

Nel maggio 2011, George Lucas incontra Bob Iger, CEO della Walt Disney Company, in un parco divertimenti in Florida. Durante una colazione di lavoro, in una sala prenotata solo a loro nome, Iger chiede a Lucas se abbia qualche intenzione di vendere gli assets della sua compagnia, la LucasFilm. Lui ribatte che ci sta effettivamente riflettendo: oramai ha 67 anni e sta pensando alla sua dorata pensione, inoltre non vuole più essere coinvolto a tempo pieno nella produzione di blockbuster e lasciare la gestione delle faccende più importanti della sua società in altre mani. Si prende tuttavia un altro po’ di tempo per rifletterci.

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Poco tempo dopo Lucas contatta Kathleen Kennedy, sua amica nonché produttrice dei film dedicati a Indiana Jones, e le manifesta l’intenzione di ritirarsi dalle scene e affidare a lei la gestione della LucasFilm a seguito di un periodo di collaborazione di circa un anno. Kathleen Kennedy accetta questa nuova sfida.

kennedy

Lucas annuncia in via ufficiale il suo ritiro nel gennaio 2012, affermando che i suoi sforzi saranno ora concentrati su produzioni cinematografiche dal budget ridotto. Successivamente lui e Kathleen Kennedy contattano lo sceneggiatore Michael Arndt, chiedendogli di scrivere un primo trattamento per Star Wars Episodio VII, affiancandogli come consulente Lawrence Kasdan… sembra proprio dunque che un sequel ci sarà!

Nel giugno 2012, Lucas contatta i componenti principali del cast della prima trilogia (Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher) avvisandoli di quanto sta per accadere e chiedendo loro di tenersi a disposizione. Chiama poi Bob Iger, dicendogli di essere ora pronto a continuare quel discorso di un anno prima. Iniziano a quel punto mesi di negoziazioni, poiché Lucas è comunque recalcitrante a consegnare quanto da lui creato in una vita intera come se nulla fosse, tanto che in un primo momento rifiuta di condividere con Iger quanto da lui pensato per dei possibili sequel. Il CEO della Disney tuttavia fa tutto ciò che è in suo potere per convincerlo, affermando che le sue bozze saranno tenute in seria considerazione. Lucas però ha ancora qualche esitazione.

Nel settembre 2012, la gestione della LucasFilm è affidata in via semi-definitiva a Kathleen Kennedy e il suo primo compito, se mai l’acquisizione andasse a buon termine, sarà proprio occuparsi insieme alla dirigenza Disney del rilancio del brand Star Wars.

Alla fine di ottobre, Lucas viene convocato nel quartier generale della Walt Disney Company a Burbank, per siglare l’accordo in via definitiva. Senza un attimo di esitazione, l’ideatore di quella galassia lontana, lontana firma le carte, ma una grande emozione inevitabilmente lo coglie nel dire in un certo senso “addio” alle sue creature. Iger invece, conscio dell’importanza di quanto accaduto, fatica a trattenere la sua gioia. Il 30 ottobre 2012 viene annunciata in via ufficiale l’acquisizione da parte della Disney della LucasFilm e dei suoi assets per un valore che si aggira sui 4 miliardi di dollari, nonché l’intenzione di produrre una nuova trilogia di Star Wars.

L’accordo viene infine formalizzato il 21 dicembre 2012, dopo l’approvazione dell’antitrust statunitense. Sì, a prima vista sembra che a firmare sia stato un George Lucas diverso da quello che nel 1980 decise di tagliare il più possibile i ponti con le major e andare contro le associazioni di categoria. Tuttavia 32 anni dopo ci troviamo di fronte a una persona diversa, una persona che ha subito anche dei rovesci di fortuna ma che al contempo non ha problemi economici. E che, inutile negarlo, è divenuto lui stesso capo di una corporation. Alla base della firma dell’accordo, in quei mesi di negoziazioni, ci sono in ultima analisi le rassicurazioni e l’abile dialettica di Bob Iger.

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Mentre Arndt completa il suo trattamento, di circa 50 pagine, ha inizio la ricerca del regista dell’Episodio VII. Le prime scelte ricadono su David Fincher, Guillermo Del Toro e Brad Bird, ma tutti loro sono costretti a rifiutare in quanto impegnati su altri progetti. Kathleen Kennedy si mette dunque all’opera e nel dicembre 2012 ha un primo incontro con J.J. Abrams, il quale però rifiuta ogni coinvolgimento in quanto impegnato nella conclusione delle riprese di Star Trek Into Darkness e non vuole impegnarsi a tempo pieno in un altro progetto per lui similare.

La donna però pensa che il diniego di Abrams sia stato troppo frettoloso e, a seguito di un secondo incontro al quale partecipano anche Arndt e Kasdan, riesce a fargli cambiare idea. Nel gennaio 2013, la scelta di Abrams come regista, affiancato da Kasdan e Simon Kinberg come consulenti e da Lucas come consulente creativo, viene ufficializzata. L’apporto del creatore della saga si rivela comunque fin dall’inizio abbastanza marginale, considerato che il suo compito è solo quello di dire cosa non può essere inserito nel sequel, senza che una sua idea sia davvero valutata. E la cosa genera in lui profonda frustrazione.

Mentre si chiudono i contratti con i componenti storici del cast (oltre a Fisher, Ford e Hamill vengono confermati anche Peter Mayhew, Anthony Daniels e Kenny Baker) e ha inizio la ricerca dei nuovi interpreti, nell’ottobre 2013, per probabili divergenze creative, Michael Arndt decide di abbandonare il progetto e la sceneggiatura viene affidata ad Abrams e Kasdan. Questo imprevisto fa sì che l’uscita del sequel, prevista in origine per l’estate 2015, sia spostata al mese di dicembre dello stesso anno: è il primo film collegato alla saga di Star Wars dunque la cui uscita non avviene nel mese di maggio, questo nonostante Kathleen Kennedy chieda sia addirittura spostata al 2016. La sceneggiatura viene completata nel gennaio 2014.

Il 3 gennaio 2014 viene ufficializzata una notizia da tempo nell’aria a seguito dell’acquisizione della LucasFilm. La Dark Horse Comics detiene ancora la licenza di pubblicazione di fumetti collegati alla saga di Star Wars, ma questa scade nel 2014 e viene confermato che essa non sarà rinnovata. Dal 2015, i nuovi fumetti saranno pubblicati dalla Marvel Comics, uno degli altri grandi acquisti della Disney di questi ultimi anni. Come conseguenza di questa decisione, nell’aprile 2014 viene annunciato che tutti i prodotti collegati al cosiddetto Universo Espanso verranno inseriti nella nuova etichetta Star Wars Legends e non saranno più ritenuti appartenenti al canone ufficiale (non che prima lo fossero più di tanto, a onor del vero), di modo da permettere agli sceneggiatori Marvel di avere a disposizione un universo fumettistico nuovo di zecca che debba tenere conto solo dei sei film della saga e poco altro.

Completata la sceneggiatura, Abrams si dedica a tempo pieno al casting degli interpreti principali della nuova pellicola: questo processo va avanti per circa tre mesi e si conclude poche settimane prima dell’annuncio ufficiale avvenuto il 29 aprile 2014 tramite una foto già entrata nella storia.

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La giovane e poco nota attrice inglese Daisy Ridley è Rey, una esploratrice che farà una scoperta collegata a uno dei protagonisti di un passato all’apparenza dimenticato da tutti.

Un altro attore inglese, anche lui poco noto, John Boyega, è Finn, un componente delle Truppe Imperiali del First Order che, a seguito di una esperienza in cui rischia la vita, incontra Rey e un mercenario galattico ritiratosi.

Adam Driver, uno degli interpreti del film Lincoln, è il villain Kylo Ren, comandante del First Order che ha forse qualche legame con Darth Vader.

Oscar Isaac, il futuro nemico degli X-Men sul grande schermo, Apocalisse, è il pilota Poe Dameron, che deve portare a termine una missione affidatagli da una certa Principessa.

“Gollum” Andy Serkis è Snoke, capo di Kylo Ren e sorta di succedaneo di Palpatine.

Le riprese iniziano nel mese di maggio 2014 presso una location esterna in Abu Dhabi, per trasferirsi poi nel mese di giugno presso i Pinewood Studios di Londra. Il 12 giugno Harrison Ford rimane vittima di un incidente sul set quando una porta metallica del Millenium Falcon crolla su di lui causandogli la frattura di una caviglia con conseguente sospensione delle riprese per circa due settimane. Nel correre in aiuto di Ford e sollevare la porta, Abrams si procura una lesione alla schiena, ma tiene la cosa nascosta a tutti e continua a lavorare tramite una fasciatura e una imbracatura sotto i suoi vestiti, rivelando il tutto solo dopo un mese. Le riprese si concludono in via ufficiale il 3 novembre 2014.

Nell’ottobre 2014 esordisce il primo prodotto collegato all’universo di Star Wars prodotto dalla Disney: si tratta di Star Wars Rebels, una serie animata ambientata alcuni anni prima degli eventi de Una Nuova Speranza e incentrata come intuibile dal titolo su un gruppo di ribelli all’Impero Galattico (dei loro componenti, il più noto è Kanan). Dopo un primo episodio pilota di lunghezza doppia, andato in onda su Disney Channel il 3 ottobre, la serie continua sulla stessa rete con una prima stagione di 15 episodi. Una seconda stagione di 22 episodi è iniziata nel giugno 2015.

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Ma la Disney già pensa al futuro. Siccome i film della nuova trilogia usciranno ogni due anni, si pensa nel maggio 2014 di inserire nell’anno di attesa pellicole a sé stanti inserite nell’universo di Star Wars ma non direttamente collegate alla nuova trilogia: il progetto è denominato Star Wars Anthology.

Sempre nel mese di maggio, viene annunciato il primo film di questo nuovo progetto, Rogue One: A Star Wars Story, i cui eventi sono ambientati poco prima de Una Nuova Speranza. La pellicola dovrebbe far luce su come l’Alleanza Ribelle sia entrata in possesso dei piani della prima Morte Nera. Nel ruolo di protagonista principale troviamo l’attrice Felicity Jones, mentre a dirigere vi è il regista di Monsters, Gareth Edwards. Le riprese sono iniziate nel mese di agosto 2015 e l’uscita nelle sale è prevista per dicembre 2016. Per il 2018 è già previsto un altro film incentrato sulle avventure del giovane Han Solo.

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Nel giugno 2014 Rian Johnson, una delle menti creative dietro il film Looper, viene assunto come regista e sceneggiatore dell’Episodio VIII e sceneggiatore dell’Episodio IX, che sarà invece diretto da Colin Trevorrow. L’uscita dell’Episodio VIII, della cui trama ancora nulla si sa, è prevista per maggio 2017. “Thanos” Benicio Del Toro sarà uno dei componenti del cast e vi è la conferma anche di Mark Hamill.

Nel novembre 2014 inizia la lunga marcia che porta all’Episodio VII. Viene innanzitutto ufficializzato il titolo della nuova pellicola: Il Risveglio della Forza (The Force Awakens). In quel mese esce anche un primo teaser, dal quale poco si può capire della storia e che non vede l’apparizione di personaggi storici, eppure (e non potrebbe essere altrimenti) ottiene un grande impatto mediatico e milioni di visualizzazioni su Youtube.

L’uscita nelle sale a livello mondiale viene confermata per dicembre 2015: in Italia all’inizio è programmata per gennaio 2016 a causa di conflitti di programmazione con un film di un comico italiano, ma poi la Forza ha la meglio e la data viene anticipata al 16 dicembre, in anteprima mondiale.

Nel gennaio 2015, George Lucas rilascia una dichiarazione secondo cui nessuna delle idee che aveva proposto per l’Episodio VII è stata tenuta in considerazione, quindi non ha alcun ruolo attivo nel suo sviluppo, né lo avrà per le future pellicole. In tempi recenti l’ideatore della saga ha preso ancor più le distanze da questa nuova trilogia, affermando di non avere in essa alcun interesse. Il Risveglio Della Forza ottiene quindi l’invidiabile primato di essere il primo film di Star Wars a non vedere alcun apporto creativo da parte del suo ideatore.

A inizio 2015, John Williams torna a occuparsi anche della colonna sonora di questo nuovo episodio, completando il tutto verso la fine di giugno.

Nell’aprile 2015 viene diffuso un secondo trailer della lunghezza di circa due minuti. La voce in sottofondo è quella di Mark Hamill con un dialogo ripreso dall’Episodio VI, e il tutto si conclude con la già celebre frase di Han Solo “Chewie, we’re home”. La reazione dei fan, vecchi e nuovi, è più che entusiasta e nei giorni successivi è praticamente impossibile – tranne per chi vive come un eremita – non imbattersi in questo trailer che diviene il più visto nella storia di Youtube.

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Nell’ottobre 2015 esce il terzo e definitivo trailer, che aumenta se possibile ancora di più gli entusiasmi, il che è ammirevole poiché, se ci pensiamo bene, da tutte queste anticipazioni ancora poco si è riuscito a intuire della trama generale, pur non essendo mancate decine di speculazioni.

Con un budget di 200 milioni di dollari (fa quasi tenerezza pensare che per il primo film furono investiti 8 milioni di dollari), Il Risveglio Della Forza si propone di incassare nel solo primo weekend di programmazione circa 500 milioni di dollari a livello mondiale. E così concludiamo il nostro viaggio che ha coperto un arco temporale di più di quattro decenni.

Oggi siamo a pochi giorni dall’uscita nelle sale cinematografiche dell’Episodio VII, che avviene a distanza di trentadue anni da Il Ritorno Dello Jedi. Alcuni scopriranno l’universo di Star Wars con questo film, ma ci saranno anche gli appassionati della seconda trilogia che si ritroveranno di fronte a nuovi scenari.

Tuttavia per la maggior parte del pubblico e per molti di noi sarà come tornare bambini, a quando c’era un solo televisore in casa e si vedevano i film della sera insieme a tutta la propria famiglia e con la proliferazione delle reti private sembrava esserci più libertà di scelta. A quando anche la pellicola più banale appariva un capolavoro se introdotta dalla sigla cantata da Lucio Dalla. A quando sognavamo, magari in maniera ingenua, di un domani migliore e abbiamo negli anni successivi fatto tutto quello che era in nostro potere per concretizzare quei sogni di speranza che avevamo visto avvenire tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana.

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Fabio Volino

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