Solo

Solo

Solo nasce a Roma, dove vive e lavora, nel 1982.

L’inizio della sua produzione artistica coincide con il boom della graffiti art in Italia, nella seconda metà degli anni ’90, ed è in quel periodo che rimane affascinato dal mondo del writing. Nel 2002 si iscrive all’Accademia di Belle arti di Roma dove scopre la sua predilezione per la figura rispetto allo “studio calligrafico” ed inizia il suo percorso classico su tela.

Si laurea con un’antologica su Ronnie Cutrone, impreziosita da una rara intervista a New York, al maestro della Pop Art a fumetti e ultimo esponente di quella che fu la Factory di Andy Warhol.
Avviato il lavoro nel suo studio, Solo avverte la mancanza della condivisione pubblica dell’opera – ciò che lo aveva fatto avvicinare alla cultura dei graffiti – e alla fine degli studi accademici, sull’onda di quella che oggi viene chiamata street art, trova la sua via per coniugare il mondo della strada e dell’opera pubblica con quello della figura. Sui muri della città tornano così i protagonisti delle sue tele, ispirati all’immaginario dei fumetti e calati in situazioni ordinarie, non sempre vincenti. Super eroi che resistono alle avversità della vita e, nella difficoltà, diventano esempio positivo per la collettività. Spiega in più di un intervista di essere stato formato dai fumetti fin dalla giovane età e di aver imparato da lì tutti quei valori che spera, con la sua arte, di riuscire a condividere.

La produzione di Solo è varia e complessa. Alle opere su tela, che vengono esposte in varie gallerie del mondo, affianca la sua produzione sui muri, realizzati nei quartieri di periferia. E così, dalla mostra al Macro di Roma curata da Achille Bonito Oliva dal titolo “Tracks”, alle gallerie di Parigi, Praga, Berlino, Miami e Londra, dai muri di Prima Valle a Roma, ai poster nelle zone disagiate di Rio de Janeiro e Los Angeles.
Nel 2015 organizza il “festival internazionale di poesia e street art” nel suo quartiere di origine, il Trullo, a Roma. Progetto fortunato che trova la sua realizzazione con l’aiuto di altre realtà artistiche sbocciate proprio fra quelle vie, come i “Poeti der Trullo” e i “Pittori Anonimi”.
A Londra, sempre nel 2015, crea un progetto chiamato “Comics Parkour”, con il quale dissemina per la città vari murales di grandi dimensioni, come se fossero parte di un fumetto le cui pagine sono state disperse dal vento.

Ha lavorato con numerosi brand internazionali: dalla Nike per il Giro d’Italia, alla casa di produzione della Fox, e Warner, da Telethon per la Città della Scienza di Napoli fino alla storica casa di moda di Valentino, con la quale ha collaborato, a New York, per la nuova collezione dell’atelier “Goop”, di Gwyneth Paltrow.
Parallelamente al percorso pittorico lavora come scenografo per il cinema, agevolato dall’immaginario fantastico nel quale vive. Ultimo, in ordine di tempo, il lavoro sul set del blockbuster “Zoolander 2″. Un legame, quello con il mondo cinematografico, testimoniato anche dalla presenza di un suo quadro nella collezione di Vittorio Storaro, direttore della fotografia e più volte premio Oscar.

Il coinvolgimento diretto del pubblico nella sua opera si riflette fortemente anche nelle installazioni che Solo crea in occasione delle sue mostre, come il bagno pubblico allestito all’interno della Galleria Varsi in occasione della sua personale a Roma ” Heroes in Crisis” nel 2013, o nel contatto diretto con il committente di una tela. “L’obbiettivo è dare vita a un’opera che rispecchi in qualche modo la storia o le emozioni del fruitore”, spiega Solo in un’intervista al Tg2. Un legame intimo e forte che ha sempre caratterizzato la sua ricerca artistica. Nel 2016 collabora con Oniride per una ricerca che spinge i limiti della pittura all’interno dei nuovi universi raggiungibili con la realtà virtuale.

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Instagram – @flaviosolo

 

 

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