Deadpool: la recensione del film

Deadpool: la recensione del film

 

Incentrato su uno dei personaggi più anticonvenzionali mai pubblicati dal colosso editoriale Marvel Comics, Deadpool racconta la storia di Wade Wilson: un mercenario che, malato terminale di cancro, viene sottoposto ad un esperimento fuorilegge che gli fornisce la capacità di guarigione accelerata, diventando praticamente immortale. Dopo aver adottato l’alter ego di Deadpool, con le sue nuove abilità e un buio, contorto, senso dell’umorismo, Deadpool inizia a dare la caccia all’uomo che ha quasi distrutto la sua vita.

Il riscatto del mercenario spadaccino e chiacchierone visto anni fa nel film X-Men Origins: Wolverine, dove compariva in una versione assai lontana da quella dei fumetti che i lettori non hanno mai digerito, avviene con questo lungometraggio scritto dalla coppia Rhett Reese e Paul Wernick (Monsters & co., Benvenuti a Zombieland, J.I.Joe-La Vendetta) e diretto dal semi-esordiente Tim Miller, regista con un curriculum tecnico di tutto rispetto. L’obiettivo principale era raccontare il folle personaggio in maniera fedele alla sua versione cartacea, proponendo un mix di action & commedy supereroistica che, tra sparatorie e gag, intendeva ironizzare su certi cliché da cinecomics ed anche infrangere la cosiddetta quarta parete, con Deadpool che si rivolge direttamente al pubblico in sala. Una buona parte di queste promesse sono state mantenute, ma nonostante Deadpool si riveli un prodotto onesto e anche abbastanza godibile, il risultato complessivo della pellicola è comunque inferiore alle aspettative, presentando lati positivi e purtroppo anche negativi.

Iniziando dai pregi, la produzione è stata innegabilmente coraggiosa nel non edulcorare il protagonista, mantenendone la caratterizzazione demenziale e cartoonistica con una versione cinematografica il più possibile in linea con quella dei fumetti. E di questi tempi – in cui i produttori hollywoodiani considerano ormai un film alla stessa stregua di un prodotto commerciale – è una scelta encomiabile quella di rischiare di guadagnare meno soldi avendo un rating limitato (in America il film è vietato ai minori di 16 anni), che di fatto taglia fuori una fetta importante di spettatori, pur di mantenere gli aspetti salienti del personaggio anziché realizzare una pellicola infiocchettata per tutti i palati, ma sicuramente anche più piatta. La trama è molto semplice e diretta senza però avere uno sviluppo convenzionale, bensì una progressione narrativa asincrona che, grazie anche ad un montaggio serrato e uno spiritoso uso dei flashback, rende il film visivamente divertente e meno scontato nell’impostazione dei suoi elementi cardine. Il regista Tim Miller se la cava tutto sommato bene tanto nelle sequenze d’azione (più che discrete le coreografie di combattimento), quanto in quelle di dialogo, girate quasi da moderna sit-com con uno stile briosamente funzionale, riuscendo ad indovinare vari momenti esilaranti (vedi quelli con la manina o il flashback autoreverse e menzione speciale per i titoli di testa e la scena post credits) che sottolineano la tipologia sopra le righe tanto del protagonista quanto del film stesso. Un plauso infine anche al belloccio Ryan Reynolds (Lanterna Verde, Buried, Smokin’ Aces) il quale, pur di tornare ad interpretare un personaggio sulle cui potenzialità credeva molto, ha accettato di apparire per ¾ del film mascherato o truccato con un pesante make-up, sfoderando anche un piacevole humor autoironico. Accanto a lui, Morena Baccarin (Homeland, Gotham) riesce a ritagliarsi un certo spazio non solo per meriti estetici, ma anche per il carisma con il quale interpreta il ruolo di fidanzata poco propensa ad essere la classica bella da salvare.

Questi fattori purtroppo non sono sufficienti a rendere il film memorabile, oppure, semplicemente riuscito. Più che altro, Deadpool si assesta su un livello medio, senza infamia e senza lode. Il problema principale è che gli autori insistono eccessivamente perché Deadpool risulti agli spettatori un personaggio diverso dagli altri, figo e al tempo stesso demenziale ed anticonvenzionale. Ma per fare una cosa simile la sceneggiatura doveva essere di ben altra grana e non invece oltremodo superficiale e manichea nella caratterizzazione dei personaggi, quasi pretestuosa nell’imbastire una serie di gag che sconfinano nell’autocompiacimento del loro timbro demenziale, senza però avere basi solide a livello concettuale per fare un’efficace satira nei confronti del cinema supereroistico dando, al tempo stesso, il giusto peso al personaggio di Deadpool. Si confonde la demenzialità e l’irriverenza del protagonista con un uso eccessivo di turpiloquio e di battute trivie spesso gratuite tanto per il contesto della scena quanto per il non porsi un freno, con l’illusione da parte degli sceneggiatori che basti solo questo per dare un caratura di supereroe politicamente scorretto. Alla fine c’è un eccesso per difetto: poca sostanza e tanta inconsistenza di contenuti che viene più o meno compensata dalla spettacolarità visiva del film e da gag meta-citazionistiche delle quali però poche sono quelle davvero riuscite.

A completare la lista degli aspetti negativi di Deadpool, al di là dei dialoghi deboli, di un villain scialbo e di un cast di attori comprimari davvero poco incisivi, c’è un vizio di forma tutto italiano: un doppiaggio totalmente sbagliato e ridicolo; sbagliato per la scelta della voce di Wade Wilson/Deadpool, doppiato con tono infantile e giuggiolone dal figlio d’arte Francesco Venditti; ridicolo per diverse scelte di intonazione sorpassate, come l’uso enfatico degli accenti (quello inglese del villain Ajax e quello russo del mutante Colosso) che appaiono goffe e rimandano a vecchie commedie degli anni ’80. Queste insulsaggini vanno ad abbassare ulteriormente la resa di un film che comunque, nonostante tutti i suoi difetti, si conferma un prodotto coraggioso e quasi anarchico per essere un cinecomics.

Genere: Azione, Commedia, Fantascienza
Regia: Tim Miller
Sceneggiatura: Rhett Reese, Paul Wernick
Cast: Ryan Reynolds, Morena Baccarin, Gina Carrano, T.J. Miller, Ed Skrein, Brianna Hildebrand, Olesia Shewchuk
Produzione: Marvel Enterprises, Marvel Studios, TSG Entertainment, 20th Century Fox
Data di uscita: 18 Febbraio 2016

 

Paolo Pugliese

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